sabato 8 giugno 2013

The Selection - Kiera Cass


A Illea, un mondo futuro diviso in caste, amarsi non è facile. Lo sa bene America Singer, una Cinque (la casta degli artitsti) innamorata di Aspen, un Sei (la casta dei servitori); nonostante le difficoltà, il loro amore va avanti da 2 anni, ma un giorno arriva la lettera per partecipare alla Selezione.
La Selezione, che da il titolo al libro, è una specie di concorso, nel quale 35 ragazze gareggiano per ottenere la mano del principe del paese; tra rivalità, sotterfugi e amicizie, le concorrenti si ritroveranno immerse in un mondo ovattato, fatto di ricevimenti, cene di gala e continue incursioni di fotografi e troupe televisive; ma forse, a Illea non va tutto bene come si vorrebbe far credere e gli attacchi dei Ribelli alle autorità si fanno sempre più frequenti...

Ho conosciuto questo libro tramite Youtube, dove è molto gettonato tra le lettrici anglofone; generalmente, i commenti sono stati molto positivi, mentre ho notato più di un naso storto tra le lettrici italiane, sdegnate dal fatto che si trattasse di un libro incentrato su una gara per la conquista del cuore di un uomo: ma come, dopo anni di lotte è possibile che le donne ancora sognino cose del genere? Sì, dico io, perchè anni di lotte ci hanno fatto conquistare ben poco e gli uomini che ci circondano sono tutto meno che romantici principi da favola. In ogni caso, si tratta di fantasie, nessuno che abbia letto il libro potrebbe vedere dei tentativi di "indottrinamento" da parte dell'autrice :D

Ma passiamo alla storia e ai personaggi: il libro racconta gli avvenimenti del primo mese di permanenza delle ragazze al palazzo reale, tra sedute di trucco e parrucco, fotografie, romantici appuntamenti col principe Maxon e piccoli litigi tra le concorrenti, che tentano in tutti i modi di conquistare l'affetto (e la corona) messi in palio. 
Ovviamente, a conquistarsi l'affetto (per la corona, ci rivediamo forse nel prossimo libro :D) sarà la protagonista, America; fuggita da un amore apparentemente finito in malo modo, la ragazza si ritrova trasportata in un ambiente sconosciuto e affascinante, specialmente per lei che proviene da una casta bassa.
Il rapporto tra America e Maxon si sviluppa piano piano, partendo da un'amicizia divertentissima per approdare poi a qualcosa di più.

In genere, quando leggo questi libri, tendo ad avere grossi problemi con le protagoniste: Lena di Beautiful Creatures e Katniss di Hunger Games mi hanno infastidito più volte durante la storia, con comportamenti al limite dell'insensato; America invece ha un carattere forte e testardo, ma non resta indifferente a ciò che le accade intorno, cosa che in effetti sarebbe stata molto improbabile: sei in un castello, un principe ti sceglie come confidente e te fai la sdegnosa tutto il libro? Ma anche no. Devo dire che sono riuscita a impersonarmi nella protagonista più di quanto avrei pensato.
Per quanto riguarda i personaggi maschili, devo dire che parlare di quanto sia affascinante, romantico e cavalleresco Maxon (ma con quel tocco d'ingenuità e goffaggine che lo rende umano e abbordabile :D) è inutile. E' il principe, nient'altro da aggiungere.
Aspen invece è un personaggio col quale mi sono ritrovata a simpatizzare più di quanto avrei pensato: il fatto che voglia essere lui a provvedere ad America non denota, secondo me, maschilismo o altro, semplicemente, mostra che per lui sarebbe importante poter essere pari e poter contribuire in ugual misura al mantenimento della famiglia.
Intorno ai tre personaggi principali, ruotano una serie di secondari caratterizzati abbastanza bene: c'è Marlee, la super-vivace biondina, poi Celeste, che è la rivale gelosa e pronta a tutto (inclusi sabotaggi agli abiti delle altre, cosa che mi ha fatto molto sorridere); anche la famiglia reale, pur restando sullo sfondo, non sembra solo una presenza messa lì per fare scena, ma piuttosto una coppia innamorata e affiatata.

Riguardo allo stile, posso dire poco, avendolo letto in italiano: l'autrice è evidentemente alle prime armi, quindi non aspettatevi una prosa fluentissima e particolareggiata, ma nemmeno un libro scritto coi piedi (se mi si passa il termine)

Ovviamente, il libro è il primo di una trilogia, quindi finisce a metà; The Elitè, il seguito, è uscito in America il 23 aprile, ma ancora non si sa quando arriverà in Italia.
Esiste anche un breve racconto di 50 pagine dedicato al principe Maxon prima della Selezione, ma costa una cifra folle, tipo 6,50€, quindi resterà lì fino a che non ci sarà un'offerta imperdibile.

Che dire, se siete desiderose di staccare il cervello per qualche ora e perdervi in un mondo dorato popolato da principi galanti e vestiti magnifici, non esitate a comprarlo. Per il resto, alla larga.

giovedì 6 giugno 2013

Monster High Doll Review - Nefera de Nile

Eccomi di ritorno, con una nuova recensione dollosa :D
Ultimamente la famiglia MH è cresciuta molto e oggi ho deciso che era giunto il momento di fare qualche fotina nuova, visto che le ultime sono quelle di Cupid di febbraio °_°'' No, non sono pigra...forse un pochino...forse....
Ahem, dicevamo, quale miglior modella per delle foto della bellissima (e nefastissima) Nefera de Nile, "affettuosa" sorella maggiore di Cleo? Ovviamente lei non s'è fatta pregare.

Comincio col dire che questa bambola ha un corpo diverso rispetto alle solite MH: Nefera è più alta ed ha delle forme più marcate, da donna adulta, diversamente dalle altre che invece hanno dei fisici molto più "adolescenziali".

 Nel complesso, la bambola è molto fedele alla box-art, cosa che apprezzo moltissimo: in generale trovo che i disegni che si trovano sulle scatole siano bellissimi e vedere una bambola che non li rispecchia a pieno mi da un pochino fastidio (Ghoulia è un esempio lampante; nelle box-art ha sempre un'aria trasognata/timida, mentre la bambola ha uno sguardo fierissimo xD)


 Il vestito è di ottima qualità, come tutti quelli delle basic del resto.
La fantasia a bendaggio è molto realistica e sottolinea ancora di più le forme della nostra Nefera; la gonna copre giusto l'essenziale, ma nonostante la mancanza di orli lungo le striscioline di stofffa che la compongono, non perde un filo. La cintura è davvero massiccia, ma considerato che è più alta rispetto alle altre, la cosa non stona più di tanto.

 Un punto fondamentale per ogni MH che si rispetti: le scarpe!
Apparentemente, sembrerebbero un paio di comuni sandali neri e dorati, ma girandoli ci si accorge che il tacco è nientepopodimeno che un cobra sibilate; del resto, si tratta di Nefera, quale animale migliore per esprimere la sua dolcezza? :D

 Il trucco è semplice, sui toni dell'arancione e del dorato, con un rossetto di un colore veramente splendido; il contrasto che fa con la carnagione della bambola e il fatto che richiami il colore dei capelli è una cosa che mi ha conquistata subito.

Altro aspetto fondamentale sono i capelli: nella foto sembrano turchesi, ma in realtà sono di uno splendido verde acqua scuro, con ciuffi neri e una cascata di tinsel dorati, che miracolosamente stanno tutti al loro posto (quelli di Abbey per esempio tendono a rizzarsi come se avessero vita propria :/)
La treccia laterale aggiunge quel particolare in più, differenziandola da una semplice coda alta.

Ovviamente, non poteva mancare il fedele animaletto: Azura, uno scarabeo, ha gli stessi colori della sua padrona, anche se il suo sguardo sembra decisamente più pacato; in effetti, di Nefera ne basta una :D

Walk like an egypitian?

 
Killer look <3
 Che dire di più? Nonostante nel cartone animato sia un personaggio totalmente negativo (diciamo pure che è una gran str****na, insieme all'amato papino) la bambola mi ha conquistato immediatamente; la Mattel ha messo moltissimo impegno sia negli accessori che nel mold del corpo, peccato che non sia stato più utilizzato. L'unica altra bambola con questo corpo è la Preside Senzatesta (che prima o poi si unirà alla famiglia :D)
Più la guardo e più mi convinco di aver fatto benissimo ad approfittare dell'occasione per prenderla: l'ho pagata circa 45€ su Ebay, era chiaramente un fondo di magazzino rimasto lì per puro caso, ma la scatola era in condizioni perfette, quindi l'ho presa senza pensarci troppo :)
Attualmente non esite altro merchandise legato a questa bambola, ma spero vivamente che la Mattel ci regali almeno un fashion pack prima o poi.

giovedì 23 maggio 2013

#Read-a-thon! Conclusione

La maratona di lettura si è conclusa domenica, ma putroppo io non sono riuscita a terminare tutti i libri che mi ero prefissata di leggere :(
Vuoi per l'essermi impantanata un giorno sul libro di Craven, vuoi perchè il libro della Harris non è dei più scorrevoli, sono arrivata intorno a pagina 200 di quest ultimo e poi ho sentito il richiamo dei Pokèmon xD
Ho passato sabato e domenica a giocare a Argento-SoulSilver, che fra l'altro è stato il primissimo gioco della serie che ho comprato (e che mi ha trasmesso il virus xD)

Spero di farcela a finire La scuola dei desideri, che dalla trama sembrava interessante, ma che putroppo non scorre bene come avevo sperato.

In ogni caso, ho deciso di partecipare ad un giveaway sul blog di Atelier dei libri (che fa recensioni molto interessanti, che non fanno altro che far crescere la mia già nutrita wishlist), lascio il link qua: Giveaway - Muses di Francesco Falconi
Non ho mai fortuna con queste cose, ma hai visto mai ò_ò

A presto, si spera con qualche notizia più interessante è_é

giovedì 16 maggio 2013

Read-a-thon! #aggiornamento!

La maratona di lettura procede, non senza qualche piccolo intoppo.
Ho finito il primo libro della lista, Città di Cenere, in poco più di un giorno e devo dire che è stata una degna conclusione alla prima trilogia degli Strumenti Mortali.
Presto dedicherò un post a questa famosissima saga, che mi ha appassionato come non avrei mai creduto possibile (diciamoci la verità, quanti romanzi YA sembrano scritti con lo stampino?)

Il secondo libro a cui mi sono dedicata è stato Incubo, di Wes Craven, ma mi sono
vista costretta ad abbandonarlo dopo poco più di 200 pagine; noioso, scritto male, con personaggi antipatici e chi più ne ha più ne metta. Craven è un regista che apprezzo molto (come non amare il papà di Freddy Krueger e di Scream, del resto?) ma come scrittore mi ha proprio deluso.

Per riparare a questo abbandono ho deciso di dedicarmi a Il grande Gatsby, anche in vista dell'uscita del film.
L'edizione Newton da 99 centesimi conta solo 125 pagine, pur essendo integrale, quindi l'ho finito molto rapidamente; non posso dire di averlo apprezzato a pieno, ma comunque l'ho letto con piacere.

Stasera inizierò La scuola dei desideri, sperando che la Harris sia nelle mie corde; l'unica sua storia che conosco è, ovviamente, Chocolat, ma ho visto solo il film, quindi non ho idea di cosa mi appresto a leggere (yay, la scoperta di un nuovo autore <3)

sabato 11 maggio 2013

Read-a-thon!

Cosa sono i read-a-thon? Sono delle vere e proprie maratone di lettura, nelle quali si cerca di leggere il più possibile in un tempo limitato; in genere sono di una giornata, ma quella a cui intendo partecipare sarà di una settimana intera.
Ho sentito parlare di queste "maratone" su Youtube e, visto che la mia pila di libri non letti è pericolosamente alta, ho ben visto di aderire :D

La maratona inizierà il 13 maggio e si concluderà il 19 Maggio; i libri che cercherò di leggere saranno quattro, ovvero:
Città di vetro è il terzo libro della saga degli Strumenti Mortali, di Cassandra Clare. Ho finito il primo in poco più di un giorno e sto divorando il secondo; sono letture leggere e veloci, ma molto appassionanti :D

Incubo, di Wes Craven. L'ho comprato ad una bancarella dell'usato, attratta dal nome dell'autore che, per chi non lo sapesse, è il papà di Freddy Krueger, il protagonista della saga "A Nightmare on Elm Street".

 
Della Harris non ho mai letto nulla, ma so che ha scritto Chocolat e seguiti. Anche questo libro fa parte della pila che ho comprato all'usato, sono proprio curiosa di vedere come sarà.

 
Ultimo, ma non meno importante, La signora delle tempeste di Marion Zimmer Bradley, il secondo libro della saga di Darkover. In realtà non ho mai letto quello che cronologicamente sarebbe considerato il primo, cioè Naufragio sulla terra di Darkover, ma credo che non sia indispensabile.

L'obiettivo è alto, ma spero proprio di farcela :D



domenica 5 maggio 2013

Trilogia di Leviathan - Scott Westerfeld

E' da qualche giorno che voglio parlare di questa trilogia, ma continuo a rimandare nel tentativo di schiarirmi le idee ed allontanarmi un minimo dai personaggi e dalle loro avventure. Sì perchè questi libri mi sono piaciuti così tanto che se avessi scritto subito un post, sarebbe stato degno della rubrica "Deliri fangirlistici" xD
Ma veniamo a noi: siamo agli inizi della Prima Guerra Mondiale, proprio la notte in cui l'Arciduca Ferdinando e sua moglie vengono avvelenarti. Ma gli avevano sparato il pomeriggio? In effetti, mi sono scordata di dire che questo libro non è ambientato proprio nel nostro mondo; nei cieli del mondo di Westerfeld infatti, volano strane creature nate dalla sintesi di varie specie, ma anche macchine che nulla hanno da invidiare a queste ultime.
Insomma, durante questa infausta notte, il giovane principe Aleksander viene svegliato dai suoi fedeli servitori per essere messo in salvo dai cospiratori che hanno assassinato l'Arciduca e sua moglie; contemporaneamente, in Inghilterra, il giovane aspirante cadetto Dylan Sharp si fa un voletto non previsto su un Huxley (una bestia di sintesi, vagamente somigliante ad una medusa) e viene reclutato nell'esercito di sua maestà. In effetti, Dylan si chiama Deryn ed è una ragazza, ma non è che la cosa si noti più di tanto.
Le vite dei due ragazzi si incroceranno quando il dirigibile su cui è arruolata Deryn si schianterà sulle Alpi, proprio vicino al castello dove aveva trovato rifugio Alek.
Non voglio dire di più sulla trama, anche perchè come ho detto si tratta di una trilogia: i tre romanzi sono strettamente legati tra loro, anche se in ognuno abbiamo un evento centrale che trova risoluzione alla fine.

Tra le caratteristiche migliori, sicuramente c'è l'ambientazione: siamo in Europa certo, ma la scoperta del DNA da parte di Darwin ha consentito la creazione di bestie fantastiche come il Leviathan, un dirigibile che in realtà è una balena capace di produrre idrogeno e volare; la comparsa di queste creature ha però portato ad una netta divisione tra le potenze europee: da una parte abbiamo i Darwinisti, dall'altra i Cigolanti, che preferiscono la tecnologia e le macchine, che danno un fortissimo tocco steampunk a tutta la storia.
Nel corso dei loro viaggi, Deryn e Alek incontreranno culture diverse e, talvolta, vedranno le due realtà convivere, come in America.

La trama è ben orchestrata e non ho notato particolari cali o svarioni finali, come purtroppo accade in alcune delle trilogie che ho letto di recente; Westerfeld racconta una storia appassionante, piena di colpi di scena e momenti emozionanti, senza tralasciare l'aspetto romantico, comunque molto contenuto, trovandosi in un romanzo per ragazzi

I personaggi principali sono tutti ben caratterizzati e anche quelli che fanno delle comparse limitate lasciano il segno; sicuramente i miei preferiti sono Alek e Deryn, che hanno modo di crescere durante le loro avventure, superando sia le difficoltà date dalla guerra, sia quelle che derivano dalla scoperta dell'inganno di Deryn da parte di Alek; nei capitoli che parlano di come i due affrontano questa cosa mi sono letteralmente sciolta: non c'è la passione travolgente (e artificiosa) che si ritrova in certi YA, ma nemmeno la faccenda viene risolta con un "Vabbè, amici come prima", anzi, far chiarezza nei propri sentimenti non sarà facile.
Tra i secondari, ho adorato Nora Barlow, la scienziata/diplomatica col tilacino al guinzaglio: è una donna acuta e anche un po' calcolatrice, ma non ho potuto non adorarla.

In Italia, la serie è stata pubblicata in un unico volume dal più di mille pagine, che sicuramente fa risparmiare un sacco, ma è scomodissimo da portarsi dietro. Fortunatamente, sono state mantenute le spendide illustrazioni che accompagnano la narrazione, visto che aiutano molto a visualizzare le bizzarre creature che popolano questa Europa alternativa.


In conclusione, Leviathan, Behemoth e Goliath sono tre libri che consiglio senza ombra di dubbio a tutti gli amanti del fantasy e delle ucronie per ragazzi, ma soprattutto, lo consiglio ai lettori più giovani, magari dai 12 anni in su, sia maschi che femmine, perchè questa storia non può non conquistarli.

Di Scott Westerfel sono stati pubblicati in Italia anche la trilogia di Brutti, composta da Brutti, Perfetti e Speciali, una serie YA distopica (precedente a Hunger Games ò_ò), la duologia VampIRUS e Apocalypse Vampirus, che tratta il tema dei non morti preferiti dalle ragazzine da un punto di vista decisamente diverso, I diari della mezzanotte (un'altra trilogia paranormal) e Fashion Killers.

domenica 28 aprile 2013

Deliri fangirlistici #1


Inauguriamo una nuova "rubrica" (che chiamarla così fa pure figo) che darà giustificazione al nome del blog **
E' uscita la cover di Unhinged, seguito di Splintered! Pensavo fosse un libro unico e invece sarà una serie, ma vabbè, farò lo sforzo di comprarlo ù_ù
Adoro questa cover, così come ho adorato quella del primo libro ** Viste dal vivo sono anche più belle **
Non vedo l'ora di avere il libro fra le mie avide manine <3

venerdì 26 aprile 2013

Work in progress!

Sto cercando di districarmi tra le millemila meraviglie del layout di Blogger, nel tentativo di personalizzare un pochino l'aspetto di questo spaziettino, ma temo che ci vorrà del tempo.
Intanto c'è un header, per il resto ci stiamo attrezzando...
Dio santo, in cosa mi sono lanciata é_è

Sul fronte delle letture, tutto procede regolare ù_ù Ho finito un libro abbastanza bruttino, del quale non parlerò, e sono a metà del terzo di una trilogia steampunk per ragazzi che fa le scarpe alla quasi totalità della produzione odierna dedicata a questo target. Scott Westerfeld ti lovvo tanto <3

E ora via, verso il veterinario, che il mio cane è troppo tonto per capire che i cactus bucano, specialmente negli occhi -_-''

mercoledì 24 aprile 2013

Ultime letture mangose

Visto che la pila di fumetti da leggere è alta quasi quanto me, ho deciso di prendere in mano la situazione ù_ù
Peccato che continui comunque a crescere incontrollata...che abbiano inziato a riprodursi??? In ogni caso, partiamo con letture!
I primi volumetti a cui mi sono dedicati sono stati i numeri 1 e 2 di Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio di Chuya Koyama, seinen manga ad ambientazione spaziale/futuristica.
Generalmente non apprezzo moltissimo il genere fantascentifico: ho fatto vari tentativi (Planetes, che era molto bello; The Five Star Stories, che è una cosa folle, ma comunque apprezzabile; Record of the Venus Wars, che non ho neppure completato), quindi mi sono approcciata a questa serie pensando "Massì, non mi piacereanno e lascerò perdere"...figuriamoci é_è
Uchu Kyodai parla di tutto meno che di spazio e mondi alieni, anzi! La vicenda si concentra sui due fratelli in copertina, specialmente sul maggiore, e sul fatto che rinunciare ai propri sogni e alle proprie aspirazioni con troppa facilità non porta mai a nulla, se non ad una vita fatta di rimpianti.
Ovviamente, visto che il sogno di entrambi i fratelli è andare nello spazio, si parlerà anche di astronavi, allenamenti preparatori ed astronauti, ma il tutto sarà funzionale alla storia. La serie è ancora in corso in Giappone (attualmente conta 20 volumi) e da circa un anno va in onda l'anime, che conta per ora 47 episodi.

Il terzo volumetto letto è stato il divertentissimo Thermae Romae n°V di Mari Yamazaki ù_ù Per chi ignorasse la trama, il protagonista del manga è l'ingegnere romano Lucio che,  per qualche misteriosa ragione, si ritrova catapultato nel Giappone moderno passando attraverso...le terme! E' un manga fortemente umoristico, con tutte le dis-avventure del nostro Lucio, che piano piano inzia ad apprezzare sempre di più l'arte delle terme giapponesi, tanto da ispirarsi ad essa per alcuni dei suoi lavori.
Questo volume è, purtroppo il penultimo, quindi non voglio spoilerare troppo: dico soltanto che è una serie davvero ben fatta, che trasuda passione per entrambe le culture esplorate e che non può mancare in libreria. Magari quando uscirà l'ultimo volume farò un post dedicato all'intera serie!
Il penultimo volumetto letto è stato Dreamin' Sun n°2 di Ichigo Takano. La lettura del primo numero mi aveva lasciata piuttosto freddina, anche perchè più di metà dei capitoli servivano ad introdurre i personaggi e a spiegare come Shimana fosse andata a vivere da sola in una casa abitata da tre uomini; certi passaggi mi erano sembrati un po' forzati, nel senso, quale padre lascerebbe la propria figlia 16enne andare via di casa per poi vederla trasferirsi in un appartamento pieno di sconosciuti?
Il secondo numero è stato molto più piacevole, visto che si concentra più sulle vicende sentimentali dei protagonisti, delineando un triangolo molto interessante :D (e io non amo molto i triangoli è_é)
Aspetto con curiosità il 3° volume in modo da poter decidere se continuare la serie o meno.
L'ultimissimo manga letto è Five n°2 di Shiori Furukawa, uno shoujo scolastico del quale sapevo ben poco, ma che ho preso convinta dalle recensioni positive e dal basso prezzo di copertina. Putroppo la mia avventura con questo manga si chiude qui: se il primo numero mi era sembrato assurdo ed esasperato in certi punti (tipo la prova di sopravvivenza nella giungla...ovviamente, quale scuola non manderebbe i propri allievi nella giungla -_-') il secondo è stato peggio: *spoiler!*
si assiste infatti alla classica gita scolastica, che però prevede che gli studenti, divisi in gruppi di 6, vadano in giro per il mondo senza accompagnatori o che altro.
Ovviamente, i 6 protagonisti finisco nello stesso gruppo e si recano ad Atami, dove Hina incontrerà un vecchio compagno di classe dalle intenzioni non proprio candide.
La situazione sentimentale non ha nessuno sviluppo, anzi, Hina sembra abbastanza ingnara di quello che le accade intorno, mentre i 5 figoni che la attorniano hanno il background e l'appeal di una zucchina. Un vero peccato, magari sarebbe migliorato nei prossimi numeri, ma putroppo non ho posto e soldi per dedicarmi a serie che mi convincono poco.

Alla prossima, forse con altre letture fumettose, ma stavolta da occidente :)

lunedì 22 aprile 2013

Beautiful Creatures "Libro vs Film"

Devo assolutamente decidermi a iniziare la pianificazione dei post è_è non è che non ho nulla di cui parlare, è che mi perdo in diecimila scemenze t_t Ma cominciamo!

 Beautiful Creatures, noto in Italia come "La Sedicesima Luna", è uno dei tantissimi esempi di paranormal romance young adult che popolano le librerie da un paio d'anni a questa parte; non voglio lanciarmi in un pippone infinito sul genere in questione (magari lo farò prossimamente, quando mi sarò documentata meglio), quanto piuttosto esprimere un paio di considerazioni e fare un confronto fra libro e film.

Qual è la trama? Presto detto: Ethan è un ragazzo di 16 anni che vive nel paesino più retrogrado e bigotto di tutta l'America del Sud (suppongo sia concittadino di Stan Smith ò_ò), ma vorrebbe andarsene il più presto possibile, anche per dimenticare la difficile situazione familiare; il padre infatti si è rinchiuso nel suo studio dopo la tragica morte della moglie, lasciando il figlio da solo col suo dolore.
Accanto a Ethan c'è però Amma, la donna delle pulizie/tata, che si preoccupa per lui come una seconda madre...ah già, è anche una Veggente, discendente da un'antica stirpe di indovine ed esperte di voodoo.
Un bel giorno, nella ridente Gatlin, arriva Lena Duchannes, nipote del misterioso Macon Ravenwood, che vive recluso nella sua villa da anni; inutile dire che la ragazza sarà presa di mira dalla scuola intera, salvo fatto per Ethan, che si rende conto di avere davanti la protagonista del sogno che lo tormenta da mesi.
Che lo dico a fare...è Amore! Ma, come in ogni YA che si rispetti, sarà un amore difficile, anche perchè Lena è una Maga e il giorno del suo 16esimo compleanno sarà Reclamata dalla Luce o dalle Tenebre, senza possibilità di scampo o di scelta.

La cosa che più mi ha fatto apprezzare questo romanzo sono stati proprio i personaggi che lo popolano: Ethan è un ragazzo innamorato, ma senza atteggiamenti da super-macho o da bellostronzo, mentre Lena, pur essendo un tantinello Marysuesca, non risulta mai troppo esasperata; ha paura della Reclamazione e di quello che potrebbe comportare e vorrebbe vivere come una ragazza normale.
I personaggi secondari, come Link o Marian, sono caratterizzati con la stessa cura riservata ai principali, e lo stesso vale per i parenti di Lena; Ridley, Recee, Macon e compagnia hanno tutti un background, non approfonditissimo nel primo capitolo, ma che nei seguenti viene esplorato sempre di più.
Secondo punto a favore è il punto di vista piuttosto insolito: è Ethan che racconta la storia, quindi abbiamo una visione al "maschile" degli avvenimenti, cosa rara in uno YA. E poi è scritto al passato. Non avete idea di quanto mi infastidisca leggere libri scritti al presente é_è

Ma veniamo alla seconda parte del post, ovvero, l'immancabile trasposizione cinematografica!!
Dopo aver terminato la visione, una domanda mi è sorta spontanea: perchè? E poi un altro paio: chi? Come?? Poi sono seguiti i moccoli, ma lasciamo correre è_é

Come si può dedurre, non mi è piaciuto.
I problemi sono stati fondamentalmente due: il casting, fatto dalle stesse persone che scelsero Banderas per fare Armand nell'Intervista col Vampiro, e la sceneggiatura.
Ora, la trama di BC non è così complessa da aver bisogno di grosse semplificazioni; ci sono sicuramente delle parti superflue, delle spiegazioni lunghe che si possono accorciare, ma cambiare totalmente una storia tanto amata dai fan mi sembra davvero assurdo.
Alcuni personaggi sono stati stravolti completamente, tipo Macon, che sembra solo un gran rompipalle che sta lì per fare scenate alla nipote, o Amma, che è misteriosamente ringiovanita e non brandisce il suo mitico cucchiaio da cucina, ma dispensa consigli ad cazzum tanto per fare scena. Ad altri, tipo Marian o Recee, è andata meglio e sono direttamente spariti dall'obbrobr dalla pellicola.
La trama ha pochissimi punti di contatto con quella del libro (l'incontro tra Ethan e Lena, le visioni del cammeo e i piani di Sarafine) mentre il resto è stato trasformato in una sorta di teen movie di serie Z, con tanto di sguardi languidi e musiche struggenti. Persino il finale è completamente diverso.

Il casting è stata la seconda nota dolente: se posso passare sopra ad una Ridley mora sprovvista dei suoi letali lecca lecca, vedere Ethan interpretato da Alden Ehrenreich (che ha 24 anni e ne dimostra 30) è stato impossibile da ignorare. Non dico che non fosse bravo, anzi...solo che avrebbe dovuto interpretare un 16enne, non un vecchio babbione che va ancora al liceo. Sorvolo su Macon (Jeremy Irons sarà anche bravo, ma il personaggio che interpretava era tutto sbagliato) e su Amma che è meglio.

Se vi venisse la voglia di saperne di più su questa storia, lasciate perdere il film e buttatevi sul libro.

venerdì 5 aprile 2013

La leggenda di Arata - Yuu Watase

Sì, è una serie piena di gnoccoloni...no, non ho nulla da ridire in proposito :D
Lo so lo so, non scrivo più nulla da secoli, ma di secondo nome faccio Incostanza e di cognome Ozio, quindi fate voi...
Aehm, veniamo al manga in questione che è meglio...
La leggenda di Arata è un manga a tematica fantasy scritto e disegnato da Yuu Watase, autrice anche di Fushigi Yuugi (che attende di essere ritirato alla posta), Alice 19th e del bellissimo quanto tragico Sakura Gaari.
La storia inizia presentandoci i due protagonisti, entrambi chiamati Arata: l'Arata che vive a Tokyo ha i suoi problemi nell'affrontare la vita scolastica, funestata da continui atti di bullismo da parte dei compagni (di uno in particolare) mentre l'altro Arata, che vive nella terra di Amawa, viene costretto a travestirsi da donna per prendere parte alla cerimonia di successione della principessa; tuttavia le cose non vanno come sperato e Arata-di-Amawa si ritrova coinvolto in un vero e proprio colpo di stato e finirà per diventare il capro espiatorio. Tentando di sfuggire alla cattura, si scambierà con l'Arata-di-Tokyo, dando il via ad una saga fantasy davvero bellissima.

Arata e Kotoha la maga bianca, l'uneme °°
Avevo sentito parlare di questo manga su Youtube e, avendo trovato il primo numero in fumetteria, mi sono detta "perchè no?" Devo dire che ho fatto decisamente bene.
Man mano che si procede nella lettura ci si trova davanti a diverse situazioni che sono molto familiari ai lettori abituali di saghe fantasy: in primis, Arata è il classico prescelto da forze superiori che deve affrontare mille pericoli, crescendo e maturando; seconda cosa, durante il viaggio intrapreso per raggiungere e salvare la principessa (Sorry, but your princess is in another castle!) al gruppo inizialmente composto dai soli Arata e Kotoha (la guaritrice) si aggiungeranno nuovi membri, tra cui Kanate (il ladro), Kannagi (lo spadaccino, inizialmente nemico di Arata, ma che inizia ad ammirarlo quando si rende conto della sua forza), Mikusa e Rami (la prima è una donna che si traveste da uomo e la seconda un'altra guaritrice) e Yataka (un custode come Arata e Kannagi)

L'altro Arata
Parallelamente alle vicissitudini di Arata-di-Tokyo, anche l'altro Arata deve imparare ad ambientarsi in un mondo sconosciuto e ad una vita che non è la sua, portando scompiglio e incontrando alcuni personaggi decisamente interessanti.

L'autrice riesce a dare la stessa importanza ad entrambi i protagonisti, alternando il punto di vista dall'uno all'altro per mostrarci come i nemici tramino per distruggerli, senza appesantire o rallentare la narrazione.

 I temi del viaggio e della crescita interiore sono sviluppati benissimo dalla Watase, che oltre a mostrarci power-up sempre maggiori, ci fa vedere quali sono le difficoltà e le incertezze che turbano l'animo "dell'eroe", che cerca sempre una via alternativa allo scontro all'ultimo sangue senza comunque cadere nell'abisso del buonismo a tutti i costi.

Ovviamente, come in ogni fantasy che si rispetti, non mancano i nemici da sconfiggere e l'avvicinamento progressivo ad un "boss finale", della cui identità non sono ancora molto sicura.

Il gradevolissimo Kadowaki
Il tratto è quello inconfondibile dell'autrice: preciso e molto dettagliato, con degli sfondi non curatissimi, ma comunque funzionali, ha anche il grande pregio di rendere chiare e comprensibili le scene d'azione (e no, non è per nulla scontato)

L'edzione è quella scrausissima della Planet da edicola, anche se poi esce solo in fumetteria e il prezzo ha subito aumenti per via delle scarse vendite; per quanto riguarda questo problema, mi trovo d'accordo con chi, su Youtube, diceva che i maschi lo snobbano perchè è della Watase e le femmine idem perchè non è uno shoujo.

Va riconosciuto che l'impostazione è "femminile": i personaggi sono molto concentrati sui propri sentimenti e su quelli altrui, oltre che sulle battaglie, il che può risultare noioso per chi cerca solo le mazzate; trovo che sia una lettura forse più adatta ad un pubblico femminile, anche non abituato ai fantasy, ma non lo sconsiglierei in toto ai maschi, se apprezzano fumetti con delle dinamiche tra i personaggi ben approfondite.

Se non l'avete ancora fatto, compratevi i primi due-tre numeri, potrebbe davvero conquistarvi.

martedì 19 marzo 2013

Ultime letture libresche

 E rieccomi qua, dopo essere sopravvissuta a Sorgo Rosso e aver infilato Mo Yan nell'elenco di quelli da leggere una volta all'anno e non di più, insieme a Saramago <3 Non ho alcuna intenzione di parlare di questo libro, non credo di averne i mezzi, in realtà non ne ho proprio voglia ò_ò
Invece voglio parlare di altri due libri che ho finito questo mese, ovvero Selina Penaluna di Jan Page e Splintered di A.G. Howard.

Partiamo dal primo. Selina Penaluna è una sirena. Per lo meno, questo è quello che le ha sempre raccontato sua madre, prima di abbandonarla inisieme ad un padre alcolizzato. Selina è bionda, ha gli occhi viola ed una pelle chiarissima. Selina è bella in modo selvaggio, con i capelli lunghissimi sempre annodati e l'aria di chi non si ritrova nelle restrizioni della società in cui vive.
Ellen e Jack sono due gemelli londinesi, costretti a rifugiarsi in Cornovaglia per sfuggire alle bombe tedesche (siamo negli ultimi anni della II° guerra mondiale)
Ellen si sforza in tutti i modi di compiacere la famiglia che l'ha accolta assieme a suo fratello, diventa una figlia perfetta; Jack invece rifiuta qualsiasi gentilezza gli venga offerta, vuole tornare a casa sua, riabbracciare i suoi veri genitori.
Un giorno, Jack e Ellen incontrano Selina e da questo incontro scaturiranno sentimenti fortissimi e incontrollabili.
Quando ho inziato questo libro sinceramente non sapevo cosa aspettarmi: dalla quarta di copertina sembra quasi un fantasy che parla di sirene, mentre più si va avanti nella storia e più ci si rende conto che il vero fulcro della narrazione è il rapporto che si crea tra i tre protagonisti. Jack si innamora perdutamente di Selina, mentre Ellen è gelosa, la teme perchè sente che lei potrebbe portarle via il fratello. La conclusione non ve la dico, ma si può immaginare. Selina è un personaggio che mi ha fatto tanta tristezza; se fosse vissuta qualche secolo prima probabilmente l'avrebbero bruciata su un rogo, ma anche "l'era moderna" la bolla come una poco di buono senza indagare davvero su chi sia.
E' più difficile affezionarsi ad Ellen, ma il suo punto di vista è comprensibile e le sue reazioni sono credibili per un'adolescente che ha perso tutti i punti di riferimento.
Bello davvero, anche se ti lascia dentro un po' di malinconia.

Il secondo titolo citato è un retelling di Alice nel Paese delle Meraviglie. Confesso che l'ho comprato dopo essere stata folgorata dalla copertina; il fatto che su BookDepository costasse 8€ ha fatto il resto.
Veniamo alla trama: Alyssa è una discendente di Alice Liddel, la bambina che ispirò a Lewis Carrol il suo libro più famoso. Peccato che lei farebbe di tutto pur di cancellare questa parentela, che, oltre a procurarle continue prese in giro dai compagni (io in realtà avrei quasi voluto un autografo, ma vabbè) le è costata anche la possibilità di stare vicina alla madre, internata in una clinica psichiatrica. Il vero dramma viene quando anche Alyssa comincia ad avere gli stessi sintomi della madre: sente le voci di insetti e piante e ha strane visioni che sembrano somigliare davvero tanto al mondo di Carrol. Per liberarsene (e per salvare la madre da trattamenti sempre più invasivi) dovrà affrontare le sue paure e scoprire che forse, Carroll non si era inventato nulla.
Sì, lo so, non se ne può più di Alice,del Cappellaio e dello Stregatto, ce li hanno proposti in tutte le salse possibili, libri, fumetti, film, animazione e dio solo sa cos'altro; però questo libro è riuscito ad appassionarmi.
Innanzitutto Alyssa non è una palla infinita come certe protagoniste che si piangono addosso, aspetttano di essere salvate o stanno tre libri a rimuginare sui propri sentimenti per poi fare la scelta più ovvia (mi senti Katniss? Ce l'ho con te!); la nostra eroina affronta le sfide che le si parano davanti con coraggio, ma al contempo si appoggia a Jeb, l'immancabile bravo ragazzo, che l'aiuta a farsi forza nei momenti più difficili.
Ovviamente, come in ogni Young Adult che si rispetti, c'è anche il bel tenebroso che tira le fila di tutto, ma che è anche innamorato della protagonista (anzi, nel caso di Morpheus sono addirittura amici d'infanzia! Pare proprio uno shoujo manga xD) Il fatto che Alyssa non voglia per forza fare tutto da se mi è piaciuto molto: nella vita non procediamo quasi mai da soli e appoggiarsi agli altri nei momenti difficili non è sintomo di debolezza (sempre se non diventa un'abitudine)
Una nota a parte per l'ambientazione: la Wonderland dell'autrice deve parecchio al film di Burton, ma non è una scopiazzatuara spudarata, anzi, è una bella rielaborazione che io ho apprezzato molto di più.
Unica pecca del libro, per ora si trova solo in inglese, essendo uscito da pochi mesi. Lo consiglio agli anglofoni appassionati di Alice <3

martedì 12 marzo 2013

L'ombra dello scorpione - Stephen King

Torno a parlare del Re (si è capito che è uno dei miei autori preferiti?) e lo faccio con un romanzo che mi ha soddisfatto solo in parte.

Siamo in America, negli anni '80. Un gruppo di amici è seduto al bancone di una stazione di servizio a bersi una birra dopo una giornata di lavoro; i discorsi sono gli stessi di sempre, la crisi economica, i guai con le mogli, il governo, i complotti.
Improvvisamente, un'auto si schianta sulle pompe di benzina; aprendo gli sportelli, i nostri bevitori si trovano davanti uno spettacolo orrendo: una donna e una bambina morte e un uomo delirante. Ovviamente, viene chiamata un'ambulanza e tutto pare finire lì.
Putroppo però l'uomo aveva contratto il temibile virus sviluppato dal "Progetto Azzurro", virus capace di mutare a velocità incredibile, tanto che non solo le difese di chi ne viene colpito, ma anche i vaccini sono completamente inutili.
L'infezione si diffonderà in brevissimo tempo, sterminando quasi tutta la popolazione americana e probabilmente mondiale, lasciando solo alcuni spauriti gruppetti di sopravvissuti.

Arrivati a questo punto, un autore normale sarebbe partito in quarta con le descrizioni dei tentativi di organizzazione dei sopravvissuti, raccontandoci gli scontri per la supremazia e la sopravvivenza e magari ci avrebbe fatto notare come l'essere umano tenti di ricostruire sempre lo stesso tipo di società.
King fa tutto questo certo, ma in parallello delinea anche l'espansione di due sfere d'influenza, ciascuna incentrata su una figura principale, che andranno verso uno scontro tra bene e male, tra Dio e il Diavolo, il tutto condito da sogni premonitori, ragazzini parecchio intuitivi e anziane donne che sembrano sentire la voce di Dio stesso.

A mio parere, il punto di forza di questo romanzo sta nei numerosi personaggi, tutti delineati alla perfezione; c'è Stu, l'unico sopravvissuto del gruppetto dei bevitori dell'inizio, che deve accollarsi il ruolo del capo anche se non vorrebbe, Nick, sordomuto ma dotato di un carisma incredibile, che gli permette di riunire intorno a se tutta la comunità dei "buoni"; c'è anche Larry, uno dei miei preferiti insieme a Nick, che si sforza di superare le sue paure e di essere un uomo migliore, sbagliando, ferendosi e ferendo innumerevoli volte, che sul finale mi ha quasi fatto scendere una lacrimuccia.
Anche i personaggi femminili non sono da poco: a parte Mother Abigail (che ha 108 anni e se ne va a spasso per le campagne come se niente fosse) ci sono Frannie, che affronta la morte dei genitori e l'angoscia di portare un bambino in grembo senza sapere se sopravviverà al virus una volta nato, e Nadine, che tenta di sfuggire ad un destino che la attende da una vita intera e compie una scelta che non mi aspettavo.

Una menzione speciale va riservata al cattivo del romanzo, Randall Flagg, l'Uomo che cammina; documentandomi in giro, ho scoperto che è un personaggio ricorrente nei libri di King (compare nella Torre Nera e ne Gli occhi del drago) e che in tutti rappresenta il male.
E' un cattivo classico: niente passato tormentato (almeno ne L'ombra dello scorpione), niente malattie mentali, Randall sembra essere l'Anticristo o il Diavolo stesso, arrivato sulla Terra per portare caos e distruzione. Anche il suo epilogo è abbastanza classico, ma non scontato e non voglio dire di più, perchè rovinerebbe la sorpresa.

Che cosa non mi ha convinto di questo romanzo? La lunghezza delle parti dedicate alla riorganizzazione della società dei "buoni"; tutte quelle pagine usate per descrivere le assemblee, la pulizia della città, la rimozione dei corpi mi hanno fatto sbadigliare parecchio e le ho trovate poco utili ai fini della storia in sé.
Fra le altre cose, quella che ho letto io non è neppure la versione integrale, che ha diverse parti in più (e che non ho attualmente intenzione di leggere)

Tirando le somme, è stato un libro che ho letto con piacere e che mi ha invogliato a terminare il recupero della Torre Nera, ma che non mi sentirei di consigliare a chi non ha mai letto King (meglio iniziare con Carrie o Misery) Se siete fan del Re come me invece, correte a comprarlo, Randall Flagg vi aspetta per stregarvi col suo terrificante sorriso.

domenica 10 marzo 2013

Spice and Wolf - Isuna Hasekura (testi) e Keito Kōme (disegni)

In un villaggio lontano lontano, popolato da contadini dediti  alla coltivazione del grano, viveva un saggio lupo di nome Holo.
Holo aveva protetto i raccolti di quel villaggio per secoli, legata da una promessa fatta ad un giovane; tuttavia, col passare del tempo, la modernità prese il sopravvento e gli antichi riti pagani vennero soppiantati da tecniche di rotazione delle coltivazioni e simili.
Holo decise che era tempo di tornare al nord dal quale proveniva e saltò sul primo carretto disponibile, ovvero quello di Lawrence Kraft, mercante itinerante deciso a fare fortuna e ad aprire un negozio tutto suo. Grande fu la sorpresa di Lawrence quando si accorse che una bellissima ragazza, completamente nuda e munita di coda ed orecchie da lupo, si trovava proprio sul suo carretto...

Diciamocelo, questo sembra l'inizio dell'ennesimo ecchi con una protagonista molto moe, che si denuda ogni tre vignette, e una controparte maschile costantemente allupata, con pose imbarazzanti, guance che arrossiscono e occasionali palpate qua e là.
Sinceramente, quando uscì il primo numero di questo manga, fu proprio questa l'impressione che ebbi nel leggere i riassunti; c'erano delle recensioni positive, ma non bastarono a farmi cambiare idea.
Poi ho recuperato in blocco i primi 6 numeri usciti e mi sono ricreduta subito.

Innanzi tutto, è vero che Holo è nuda per buona parte del primo volume, che si mette in pose provocanti e fa gran mostra della sua bellissima coda, ma tutto questo non è mai volgare o finto-imbarazzato (come succede per la quasi totalità degli ecchi) anzi, sono delle tavole molto belle e utili ai fini della storia.
Seconda cosa, Lawrence è effettivamente imbarazzato all'inzio, ma ne ha tutte le ragioni: ci troviamo infatti in un periodo storico simil-medievale, con la chiesa impegnata in una strenua lotta al paganesimo e all'immoralità, immaginatevi quindi il rischio di farsi beccare con una tipa nuda sul proprio carretto.
Tuttavia, da bravo commerciante, Lawrence riesce ad accordarsi con Holo: lui la accompagnerà al nord e lei lo aiuterà, con la sua grande saggezza, nella conduzione dei suoi affari.

Terminato questo preambolo, il manga si mostra per quello che è davvero, cioè il racconto di un viaggio...d'affari! Uno dei temi principali è proprio il commercio e i personaggi faranno lunghe conversazioni e complesse trattative per cercare di strappare il prezzo migliore ed evitare le fregature; in molti tenteranno di imbrogliare Lawrence, ma Holo non è assolutamente una stupida e riuscirà quasi sempre ad evitare i guai, con arguzia e senza fare quella che sa sempre tutto.

Contemporaneamente alle trattative, il rapporto tra i due andrà pian piano sviluppandosi ed approfondendosi, lasciando spazio a varie possibilità per i prossimi volumi (e io tifo per la svolta love-love, ma non ne sono così sicura)

Per quando riguarda il tratto, a parte qualche incertezza sui visi, l'ho trovato di mio gusto, pulito e con sfondi molto curati. Ecco un paio di tavole giusto per fare un esempio.





Una piccola ma importante nota: il manga è tratto da una serie di light novel (come Toradora, Another e No.6) che conta la bellezza di 17 volumi, inedite in Italia, ma pubblicate fino al volume 7 dalla YenPress in inglese e acquistabili qui.

Che dire, non è un manga proprio per tutti, viste le lunghe parti dedicate ai commerci e alle trattative, ma lo consiglio a chi ha voglia di leggersi una bella storia con un tocco sovrannaturale e una protagonista davvero tosta e divertente.

lunedì 4 marzo 2013

Hell's Angels - Sin-ichi Hiromoto

Visto che il post su Furuba non vuole proprio venire fuori, ecco qui una mini-recensione su un manga davvero fuori di testa :D

Hell's Angels inizia con una liceale in ritardo, che corre verso la scuola nel tentativo di non farsi chiudere fuori dai cancelli proprio il primo giorno. Arrivata ad un attraversamento pedonale si accorge di un gattino nero che sta per essere investito e lo salva. Peccato che due secondi dopo sia proprio lei ad essere presa in pieno da un camion.
Rinne, è questo il nome della nostra liceale, sembra non accusare il colpo, tant'è che si rialza e si rimette a correre, varcando appena in tempo i cancelli della scuola.
Peccato che, appena entra in classe, si rende conto di non essere più nella sua realtà, bensì all'inferno!

Hellvis <3
La storia ruota, almeno inizialmente, sui tentativi di Rinne di tornare a casa, tra partite di pallavolo che nemmeno Mila, cani zombie e presidenti del consiglio studentesco davvero misteriosi.
Presto la nostra protagonista si renderà conto che qualcosa non quadra nel comportamento del preside Hellvis (sì, ha la pitta e i vesititi attillati come Elvis xD) e che la scuola nasconde un segreto legato al primo omicidio della storia dell'umanità. Sì, sto parlando di Caino e Abele.

Non voglio dire di più sulla trama in se, che merita di essere scoperta leggendo (tanto l'impegno è breve, sono solo tre numeri); quello che secondo me è degno di nota è la determinazione della protagonista nel perseguire il suo fine, quello di tornare a casa, che riuscirà a trasmettere anche agli altri studenti della scuola infernale. Il messaggio è chiaro: si è artefici del proprio destino e dare la colpa agli altri per i propri fallimenti è (quasi) sempre sbagliato; è una banalità? Pazienza, è pur sempre un fumetto che non pretende di diventare la bibbia o di svelare i misteri della vita, ma che cerca di trasmettere un messaggio positivo.

L'umorismo della serie è abbastanza delirante, ma ho apprezzato particolarmente il fatto che l'autore riprenda un avvenimento biblico e lo rimaneggi considerandolo alla stregua di tutte le altre mitologie, atteggiamento che ho incontrato spesso nei manga.

Il tratto è molto particolare, "sporco" ma nel contempo curato, specialmente per quanto riguarda le diavolesse super sexy che popolano la classe di Rinne; a tratti mi ha ricordato il Burton delle illustrazioni del "Bambino Ostrica", con tutti quegli spunzoni, punti di sutura e affini.

L'edizione Starcomics è di buona qualità: i volumi non perdono le pagine nonostante abbiano ormai qualche anno (il primo è uscito nel 2004) e l'inchiostro non resta sulle dita, il che è una gran cosa se si pensa che buona parte delle tavole ha un sacco di nero.

Un manga leggero, adatto per passare un paio d'orette di relax, senza però essere stupido.

sabato 23 febbraio 2013

Misery - Stephen King

Avete mai letto un libro che vi appassiona tanto da farvi sembrare i personaggi vivi e reali? Vi siete mai affezionati così tanto alle creature di uno scrittore da piangere quando succede loro qualcosa?
Vi è mai venuto in mente di andare a fare una spedizione punitiva alla sessione d'autografi di un'autrice perchè il finale di uno dei suoi libri più belli faceva schifo al maiale? (Aehm, qualsiasi riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale °_° CASUALE  ho detto! ò_ò Maledetta Robin Hobb t.t)
Bene, se vi è successo, ci sono buone probabilità che possiate simpatizzare per la protagonista di questo libro.

Ma tornianmo seri: Paul Sheldon è uno scrittore di grande successo; con la saga di Misery ha venduto milioni di copie, ma vorrebbe essere famoso anche per i libri che lui giudica seri. Finalmente il suo sogno potrà avverarsi: la saga di Misery si è conclusa, la sua eroina è morta e lui è libero di dare alle stampe il suo ultimo romanzo, Bolidi.
Purtroppo, nella felicità di aver raggiunto il suo traguardo, il nostro Paul alza un pochino il gomito e finisce fuori strada con le gambe fracassate, su una stradina di campagna sconosciuta ai più.
Fortuna vuole che passi di lì vicino l'ex-infermiera Annie Wilkies, che raccoglie Paul dai rottami e lo porta a casa sua; sarebbe stato meglio un'ospedale? Mannò! D'altra parte Annie è la fan numero 1 di Paul, non c'è sitemazione migliore per lui delle sue manine amorevoli. Come? Ah già, Annie non ha ancora letto l'ultimo libro della saga di Misery. Oh-oh...

Si apre così uno dei romanzi più famosi del Re, che non è soltanto la cronaca della discesa nella follia di un prigioniero e della sua carceriera, ma offre anche moltissimi spunti di riflessione su cosa voglia dire fare lo scrittore, su quali siano le rinunce che talvolta si devono fare, sacrificando i propri desideri per il profitto.
Paul è quasi sicuramente una sorta di doppio di King, per lo meno del King dell'epoca (il 1987) e attraverso il suo personaggio ci viene data una raffigurazione del mestiere dello scrittore che non è proprio idilliaca.

Oltre alle riflessioni più "astratte", Misery è uno dei romanzi che più mi sono piaciuti del Re: non ci sono creature malvage dallo spazio profondo, non ci sono, per una volta, padri violenti, madri soffocanti o famiglie disagiate; Annie è malata, uccide per alleviare le sofferenze di quelli che la circondano, oppure perchè chi le sta vicino l'ha infastidita in qualche modo.
Sinceramente, gli psicopatici dei romanzi (di King e non solo) che sono tali perchè traumatizzati da un'infanzia triste o da altre amenità simili, mi lasciano sempre un po' freddina, dandomi come l'impressione che l'autore voglia in qualche modo giustificare il suo personaggio e portarti a pensare "Poverino, mica è colpa sua se è così". In effetti, non è "colpa" di Annie l'essere malata, ma è un dato di fatto, lei è così, quindi sequestrare il suo scrittore preferito e costringerlo a scrivere un romanzo solo per lei rientra nella "normalità". E, fra le altre cose, agisce con una lucidità da pazza che suona parecchio realistica quando nasconde le tracce dei suoi numerosi delitti.

In conclusione, un libro da leggere se si è fan di King, se piacciono le storie che lasciano un senso di claustrofobia anche dopo averle finite, se ci si appassiona alle "discese nella follia" dei personaggi.
Sconsigliato ai deboli di stomaco, certe scene potrebbero dare molto fastidio.

lunedì 18 febbraio 2013

Monster High C.A.Cupid

Eccomi di ritorno con una recensione/vanteria da bambina di 6 anni xD Ho una nuova bambola <3
Recentemente ho sviluppato una passione per una linea di bambole della Mattel, le Monster High: trattasi per la precisione di bambole ispirate ai celebri mostri della letteratura e del cinema; ci sono la figlia di Dracula, di Frankenstein, del mostro della Laguna Nera, della Mummia e così via.
Rilasciate nel 2010, sono state commercializzate moltissime linee, vestitini, accessori e merchandise associato e ovviamente, queste bamboline hanno avuto un grandissimo successo fra i collezionisti di fashion dolls e affini.
La mia collezione ne conta attualmente 6, ma ho l'intezione di ampliarla ancora :D
L'ultima ad unirisi alla famiglia è stata proprio C.A. Cupid, la figlia (adottiva) di Cupido.
Ecco qualche foto dell'unboxing **

La scatola...cosa mai ci sarà là dentro?? <3
La scatola è dettagliatissima come sempre. Sul retro c'era la carta d'identità del personaggio con una bella immagine di Cupid nella sede dell'emittente radiofonica della scuola (infatti lei è una speaker...indovinate di cosa si occupa il suo programma?)
Oltre alla bambola ho trovato un piedistallo rosa, una borsetta a forma di cuore (che si vede nella foto qua sopra) e il mini-diario, che racconta come Cupid sia arrivata alla Monster High e abbia ottenuto il posto di speaker radiofonica.

Il  viso è dettagliato e non presenta grossi difetti, a parte una piccola sbavatura nel rossetto; adoro le pupille con il punto luce a forma di cuoricino <3 Il vero incubo sono i capelli: come si vede in foto, le punte sono crespe da impazzire e sul retro della testa sono tutti schiacciati dalla permanenza nella scatola.
In teoria dovrebbe avere due boccoloni ai lati della testa, in pratica da un lato le arrivano alle spalle t.t
Urge una seduta dal parrucchiere ò_ò

Le scarpine sono adorabili <3 Mi piace un sacco che abbiano differenziato i tacchi riprendendo il tema degli orecchini. Le gambe sono nere fin quasi sotto il ginocchio, dalla foto si intravede, e davanti hanno una stampa che ricorda il pizzo.

 

Pronta all'azione!

Le alucce <3
All'inzio la colonna vertebrale mi aveva sdubbiato, poi leggendo il diario ho scoperto che in realtà la nostra Cupid è un "elementale osseo", da lì lo stile delle ali.

Nel complesso è una bambola davvero ben fatta e curata nei dettagli, il che non è da sottovalutare, essendo prodotta in serie. I vestiti sono di buona qualità, altra cosa non scontata con le fashion dolls più economiche, e le tornano abbastanza bene (ho qualche difficoltà a chiuderle bene il velcro sul retro, ma non si vede quando la bambola è esposta)
Io l'ho acquistata su ebay dall'Inghilterra, pagandola circa 30€ con le spedizioni, che è il prezzo a cui si trovano nei negozi di giocattoli, e penso che li valga tutti.

Ed ora un piccolo bonus! Insieme a Cupid, per San Valentino, il mio ragazzo mi ha regalato un Cavey <3
Se non sapete chi sono i Cavey, ecco il loro sito! Hey Cavey!
Si tratta di piccoli pupazzi realizzati a mano da una ragazza inglese, che ne realizza uno diverso ogni mese. Inutile dire che vanno a ruba :D

La scatola del mistero!

Ed eccolo qui! Il duo dei Valentini pronto all'azione <3